Le Pillole di Bunny

“I Ray Rand Dancers”

Il 21 agosto 1935 nella Palomar Ballroom di Los Angeles si tenne il famoso concerto di Benny Goodman, quello che, in teoria, si dice marchi l'inizio dell'Era dello Swing. L’Orchestra, che era arrivata qui dopo un tour abbastanza fallimentare, non si aspettava che la sala sarebbe esplosa, e che i giovani californiani si sarebbero scatenati in un ballo che Benny Goodman e i suoi non avevano mai visto. Il ballo si chiamava semplicemente “Swing”, perché era quella la musica sul quale si ballava (oggi noi lo chiamiamo SoCal Swing, L.A. Swing o Bal-Swing).

Nel 1935, quando esplose questo nuovo stile e gli adolescenti affollarono il Palomar Ballroom per assistere al loro primo grande concerto di musica swing, a New York il Lindy Hop aveva già circa 8 anni, ma non c’era stato nessun contatto tra i due mondi, e la generazione di giovani californiani dovette inventare il proprio ballo partendo da altre basi, principalmente balli da sala e Charleston di coppia, quindi in posizione più chiusa e verticale.

Come a New York il Savoy fu l’epicentro del Lindy hop, a Los Angeles c’era il Diana Ballroom, di proprietà di un immigrato italiano di nome Raymond Randazzo, detto Ray Rand. Ray fece come Whitey con i Savoy Lindy Hoppers, infatti, vedendo che nella sua sala da ballo c’erano alcuni ragazzi di grande talento, decise di prendere questi ballerini e iniziare a ingaggiarli per spettacoli, feste private, eventi di danza speciali, gare e maratone, dando vita ad un gruppo organizzato: i “Ray Rand Dancers”.

Le quattro coppie di cui era formata questa trupe di ballo erano Maxie Dorf & Mary McCaslin, Hal & Betty Takier, Lawrence "Lolly" Wise (questo nome non vi ricorda niente? Tipo il famoso passo di “Bal-Swing”, i "lollies"?) & Lillian Arnold e Gil Fernandez & Venna Cascon. Questi ballerini divennero ben noti in tutta l'area di Los Angeles e furono soprannominati "The Big Four", l'indiscusso primo corpo di ballo della costa occidentale.

Di questi, a detta di molti, la coppia più creativa e sempre alla ricerca di passi nuovi da inserire nel repertorio era quella formata da Hal e Betty, e proprio loro, nel 1937, ebbero la possibilità di vedere i Whitey's Lindy Hoppers al cinema, nel film "A Day at The Races". Videro così per la prima volta i cosiddetti “aerials”, creati da Frankie Manning e dagli altri Lindy hopper appena qualche anno prima, e cominciarono in qualche modo a inserirli nel loro “Swing”, così come altri passi presi dallo stesso film come quello chiamato “The Lock”, il passo distintivo di “Snookie” Beasely.

I “Ray Rand Swingers” erano un gruppo integrato e avevano membri di diverse etnie: di origine messicana e anche neri, come possiamo vedere in alcune foto.

Roy Damron, uno dei ballerini originari, ha raccontato che il suo gruppo di amici si recava spesso a ballare nel quartiere nero di Los Angeles, Central Avenue. Diceva di essersi sempre sentito il benvenuto durante queste serate, anche se a volte erano gli unici volti bianchi presenti. Roy racconta anche che vedeva i ballerini neri nelle sale dei quartieri bianchi, e dice di essere sempre stato trattato da loro con calore, e spesso gli veniva chiesto quando sarebbe tornato a Central Avenue. Damron ha anche ricordato che molti dei balli dei quartieri bianchi terminavano a mezzanotte, e a quel punto gli irriducibili andavano a Central Avenue, le cui danze "erano appena iniziate". Ciò significa che tutti potevano vedersi ballare e potevano essere influenzati gli uni dagli altri.

Alla domanda su come si ballava nei quartieri neri, Damron ha risposto: "Facevano tutto quello che facevamo noi, ma con uno stile più libero".

Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale pose fine all’imprese di Ray. Presumibilmente, il lavoro cominciò a scarseggiare e la musica delle Big Band diventò più lenta e mal si adattava all’energia del ballo, così Ray smise di prendere prenotazioni verso la fine del 1939 o l'inizio del 1940.

Chi è l'autore

Bunny Donowitz

Bunny Donowitz

Inizia a ballare nel 2009, e nel 2013 comincia ad organizzare serate danzanti, eventi con musica dal vivo e contemporaneamente a sperimentarsi come dj. Ad oggi la sua passione per la musica e per la storia sono riconosciute da tutti, nella comunità e non solo, ed i suoi history talk sono sempre seguitissimi ed appassionanti. I suoi djset rispecchiano il suo interesse per i personaggi del passato, quelli che questa musica l’hanno creata e quelli che, sotto al palco, l’hanno ballata. Se la trovate in una serata sarà sempre lieta di condividere con voi le sue storie o di farsi un balletto, console permettendo!
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